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Una serie di strategie combinate può limitare l’insorgere di allergie da acaro. Ricordiamoci sempre che nessuna terapia, né farmacologica né immunoterapeutica, può risultare efficace finché si resta esposti a grandi quantità di acari. Vediamo assieme cosa possiamo fare in casa nostra per combattere questo problema. Si tratta di misure che, a differenza dei farmaci, non hanno effetti collaterali, ma possono migliorare di molto la vita dell’allergico.
Un primo Test semplice per riconoscere una possibile allergia da acaro
Ci sono alcuni sintomi che possono iniziare a farci sospettare di essere allergici agli acari della polvere.
Rispondiamo ad alcune semplici domande.
- Naso e orecchie sono persistentemente tappati?
- Al risveglio starnutite spesso?
- La mattina appena svegli vi prudono gli occhi o, peggio, lacrimano?
- Dopo alcune ore dal risveglio insorge una tosse persistente per qualche ora?
- I sintomi peggiorano a letto?
- Il fastidio migliora durante la giornata?
- Il disagio fisico migliora quando siete fuori casa?
- I sintomi perdurano nel tempo! Un raffreddore passa in 7-10 giorni, un’allergia no!
- Il muco del naso è liquido, tipo acqua?
Se avete risposto si a molte di queste domande, è bene che vi rechiate dal medico per fare degli accertamenti.
11 per migliorare la situazione
1. Diminuire la concentrazione degli acari nell’ambiente è il primo provvedimento per migliorare i disturbi legati alle allergie. Le allergie agli acari sono le più facili da controllare con semplici interventi di profilassi ambientale. Se non si può spazzarli via completamente si può almeno cercare di contenerne il numero. Un regime di rigorosa pulizia è l’unico modo per non farli proliferare all’inverosimile. Il massimo sarebbe poter passare un aspirapolvere con filtro micronizzato tutti i giorni, in alternativa almeno due volte la settimana. Attenzione che il filtro per essere efficace deve essere sostituito spesso. Fate le pulizie quando la persona allergica è assente e tenendo le finestre aperte. Usate un panno antistatico o un panno umido per eliminare la polvere dai mobili. Gli acari della polvere vivono anche sulle superfici lisce: è importante, perciò, togliere la polvere regolarmente. L’impiego dei pulitori a vapore non è l’ideale. Questi apparecchi emettono calore e umidità; spesso, anziché eliminare gli acari, ne stimolano la proliferazione.
2. Le superfici in disordine sono un altro terreno ottimale per gli acari. Tenete tutta la casa in ordine e pulite per prevenire l’accumulo di sostanze che possano causare allergie.
3. Adottate delle per materassi, cuscini, coperte e piumoni in tutti i letti della casa, non solo in quello della persona allergica. Questi sono i posti dove gli allergeni degli acari si depositano maggiormente. La copertura anche del materasso deve essere integrale, quelle a cuffia hanno un’efficacia solo parziale. Inoltre, prima di rimuovere la fodera per lavarla è consigliabile passarvi l’aspirapolvere per non trasferire al materasso, mentre la si sfila, tutti gli acari che vi si sono accumulati sopra.
Ricordiamo che gli acari non vivono sospesi nell’aria, ma fanno la loro tana su superfici calde e umide. Studi scientifici dimostrano che adottando queste coperture è possibile ridurre l’esposizione agli allergeni da 100 a 1000 volte entro un mese, con benefici reali misurabili per le persone. I sintomi diminuiscono e la progressione della malattia rallenta, si è meno a rischio di sviluppare asma e nuove allergie e si consumano meno farmaci perché si sta meglio. Con il miglioramento della salute, come è ovvio, si perdono meno giorni di lavoro o di scuola e, soprattutto, si dorme e si vive meglio.
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4. Sostituire materassi e coperte di lana con quelli sintetici, a memoria di forma o in lattice, meno recettori della polvere.
5. Negli acquisti di biancheria per i letti è meglio preferire i tessuti a trama molto fitta con porosità inferiore ai 10 micron e struttura regolare con trama e ordito, in microfibra liscia, in modo da poter essere igienizzati una volta alla settimana con un panno umido. Devono essere realizzati in materiali traspiranti, ma impermeabili alle particelle della polvere. Devono, inoltre, essere lavabili a 60°C: gli acari, infatti, muoiono a temperature superiori ai 55°C.
6. La biancheria dei letti va lavata frequentemente a 60°C, meglio due volte alla settimana ed esposta ad asciugare al sole.
7. È bene aerare la casa a lungo durante il giorno.
8. All’interno delle mura domestiche la temperatura va tenuta sotto i 20°C. Se scende sotto i 16°C il ciclo vitale degli acari si riduce a 34 giorni. Teniamo comunque presente che gli acari, pur a fatica, sopravvivono anche intorno ai 0°C, quindi agire solo sulla temperatura non serve.
9. Tenere sotto controllo l’umidità vuol dire intervenire sulla condizione-base per la sopravvivenza
degli acari. Questi organismi vivono bene a una temperatura di 25°C con 75% di umidità relativa. Agire sulla temperatura è inutile, perché gli acari sopravvivono anche intorno a 0°C. Molto più efficace puntare sull’umidità, perché se questa scende sotto i 50-55%, allora l’acaro muore. Questa percentuale di umidità è per fortuna abbastanza vicina a quella ottimale per l’uomo (55%-60%), perciò la strategia migliore è usare condizionatori e deumidificatori per tenere il valore di umidità a 50%, almeno per quanto riguarda la camera da letto.
10. Eliminate da tutte le stanze tende e drappeggi, tappeti, cuscini, soprammobili superflui e
conservare i libri al chiuso, al riparo della polvere. Eliminare peluche e pupazzi di lana; in alternativa, lavateli spesso e se non è possibile lavarli, metteteli in freezer per 24 ore avvolti in un cellophane per far morire tutti gli acari.
11. Riconsiderate l’arredamento della casa e sostituire le tende di tessuto con altro materiale come bambù, plastica e legno. Eliminate la moquette. Preferite lampadari e abat-jour di vetro, sostituite divani in stoffa o tessuto con divani in pelle naturale o sintetica.
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