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Abbiamo visto che non dormire influenza negativamente la qualità della nostra vita e abbiamo accennato al recupero di energie, fisiche e mentali, che si verifica durante il sonno. Ma a che cosa serve veramente dormire? La scienza ha scoperto per quale ragione abbiamo bisogno dei mutamenti biochimici, ormonali e fisiologici che si verificano durante il sonno?
In realtà ci sono diverse teorie, ciascuna con elementi di validità. Certamente dormiamo per il corpo. Il sonno ristora l’organismo e lo rilassa. Secondo la teoria della conservazione dell’energia, la riduzione dell’attività metabolica e della temperatura corporea che si verifica durante il sonno sarebbe un residuo dell’evoluzione: un tempo eravamo animali a cui occorreva un grande dispendio di energia per mantenere la temperatura corporea, e il sonno ci avrebbe consentito di preservarla; è lo stesso meccanismo che predispone alcuni animali al letargo. Ma dormiamo soprattutto per la mente. La teoria dell’apprendimento si basa sul fatto che durante la fase REM c’è un incremento dell’attività cerebrale, espressione del processo di fissazione delle informazioni nella memoria a lungo termine.
Altre osservazioni hanno portato alla conclusione che il sonno ha effetti benefici sull’umore, rafforza il sistema immunitario, ripara il sistema nervoso ed è connesso alla crescita, perché molti ormoni della crescita sono rilasciati proprio durante il sonno. L’adrenalina e gli ormoni dello stress, regolati dal sistema nervoso simpatico, diminuiscono. La melatonina invece è un ormone direttamente coinvolto nel ciclo del sonno: è la sostanza che regola il ritmo circadiano delle 24 ore, controllando anche l’umore. Non a caso è assunta come integratore da chi soffre di jet-lag, per tornare al più presto a un ritmo fisiologico normale.
I ritmi vitali
Abbiamo appena menzionato il ciclo circadiano, ma di che cosa si tratta? È quel ciclo di 24 ore che comprende sonno e veglia, e in cui oscilliamo fra il dispendio dell’energia e il suo recupero
e rinnovamento. Segue l’alternarsi della notte e del giorno, che avviene per forza in 24 ore: è una condizione che non muta mai, per quanto l’ambiente intorno a noi si trasformi ed evolva. Quindi è su questa misura che si regolano tutti i processi dell’organismo, tutto ciò che accade dentro di noi: processo digestivo, rinnovamento cellulare, fluttuazioni della temperatura corporea, livelli di ormoni, lucidità mentale, efficienza cardiovascolare, forza muscolare, pressione sanguigna. Sono tutti parametri che variano con regolarità all’interno del ritmo circadiano e che hanno i loro picchi e minimi a orari più o meno uguali per tutti. Oltre a questo ciclo fondamentale di 24 ore viviamo anche dei cicli più brevi, di circa 90 minuti: si chiamano cicli ultradiani e infatti anche le fasi del sonno si strutturano su cicli di 90 minuti.
Le fasi del sonno
I cicli ultradiani da 90 minuti durante il sonno si suddividono a loro volta in cinque fasi: quattro di sonno non-REM e una di sonno-REM. Dopodiché si ripetono. Le prime due fasi non-REM sono di sonno leggero e preparano alle successive. Il terzo e quarto stadio sono di sonno profondo, caratterizzato da onde cerebrali lente, che riflettono appunto un’attività ridotta del sistema nervoso simpatico. È questo il sonno riposante e ristoratore che ci ritempra, ci fa recuperare tutte le energie, rinforza il sistema immunitario. È il sonno che ci fa sentire bene ed energici. Dopo le fasi di sonno leggero e profondo si passa alla fase REM, che dura 10-15 minuti: questo è il momento in cui sogniamo. Ciò che succede nel nostro organismo durante la fase REM è strabiliante. Il cervello mette “a riposo” i nostri sistemi muscolari, in modo da non agitarci troppo e farci del male mentre viviamo i nostri sogni. Da parte loro, i sogni servono a rielaborare l’esperienza e a fissarla nella memoria, riordinando le informazioni importanti e svuotando la memoria a breve termine; questo processo di riordino è legato anche alla creatività, alla soluzione dei problemi, alla gestione dello stress, al ridimensionamento dei traumi che abbiamo vissuto. Il proverbio “la notte porta consiglio” non è nato per caso! Una fase di sonno REM è anche, di solito, l’ultimo stadio prima di passare gradualmente alla veglia: sono i sogni di questa fase quelli che poi ci ricordiamo anche una volta che abbiamo ripreso coscienza.
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