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Il sonno si caratterizza per due fasi principali, che si alternano l'una con l'altra per diverse volte (4-5 cicli) nel corso della notte; queste fasi sono:
La fase NON-REM, o sonno ortodosso, e
La fase REM, o sonno paradosso.
Ogni ciclo composto da una fase NON-REM e una fase REM dura in genere 90-100 minuti.
Solo la corretta alternanza tra la fase NON-REM e la fase REM garantisce un riposo ristoratore.
La narcolessia è una malattia neurologica cronica, responsabile di ipersonnia diurna e ripetuti attacchi di sonno.
La narcolessia è un disturbo del sonno di tipo cronico, che causa improvvisi attacchi di sonnolenza durante il giorno.
La narcolessia è un disturbo poco comune: secondo alcune statistiche, infatti, ne sarebbero affetti 3-5 individui ogni 10.000 persone e colpirebbe in egual misura uomini e donne.
l'ipocretina è un neurotrasmettitore di natura proteica, che sembra sia implicato nella regolazione delle fasi del sonno. A pregiudicare la produzione di ipocretina e, successivamente, a causare la narcolessia sarebbe una reazione autoimmune anomala, da cui derivano degli anticorpi che aggrediscono trib 2, una proteina altamente presente nell'area cerebrale che si occupa di secernere l'ipocretina.
Secondo gli esperti, potrebbero avere un ruolo:
- Alcune infezioni virali o batteriche;
- Il raggiungimento di elevati livelli di stress;
- Una certa predisposizione genetica/familiare;
- Un cambiamento improvviso del modello di sonno;
- Il ricorso al vaccino Pandemrix contro l'influenza suina.
Gli individui con una storia familiare di narcolessia presentano un rischio alquanto rilevante di sviluppare il disturbo.
Occorre tuttavia precisare che solo l'1% dei casi di narcolessia è di tipo familiare.
Sintomi
I sintomi più comuni della narcolessia sono:
- Eccessiva sonnolenza diurna (ipersonnia diurna) e attacchi di sonno improvvisi;
- Cataplessia;
- Allucinazioni ipnagogiche;
- Paralisi del sonno;
- Comportamento automatico;
- Sonno notturno disturbato.
Per operare una diagnosi accurata fa fatta un’anamnesi e poi dei test specifici test di latenza multipla del sonno e la scala di Epworth della sonnolenza.
Nei narcolettici è alquanto comunque diffuso il problema della obesità.
Terapia
Non esiste una cura specifica per la narcolessia. l paziente narcolettico gli esperti consigliano di avere una buona routine del sonno; in termini pratici, questo significa coricarsi per la notte sempre alla stessa ora e cercare di dormire 8 ore.
indicano di programmare qualche pisolino giornaliero, della durata di 15-20 minuti, per contenere la sonnolenza diurna e sentirsi riposati nei momenti critici della giornata.
Altre Contromisure alla Narcolessia
Per favorire il riposo notturno e limitare la sonnolenza diurna, gli esperti consigliano ai pazienti narcolettici di:
- Dedicarsi con regolarità a un'attività fisica, evitando però di farlo nelle ore serali (almeno 5 ore prima dell'orario in cui solitamente ci si corica per dormire);
- Evitare pasti pesanti, specialmente alla sera;
- Evitare di bere alcolici e di fumare;
- Allestire una camera da letto confortevole (es: né troppo calda né troppo fredda), "protetta" dall'inquinamento acustico e priva di distrazioni (es: niente televisione);
- Ricorrere, poco prima di coricarsi, ad attività che favoriscono il rilassamento, come per esempio un bagno caldo.
Per quanto riguarda terapie coi farmaci nel caso di patologie acute del problema narcolettico vi invitiamo a chiedere ad uno specialista.
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