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23 Marzo 2023Mai si è troppo giovani o troppo vecchi per la conoscenza della felicità. A qualsiasi età è bello occuparsi del benessere del corpo e dell’animo nostro.
Ricaricarsi di notte
per vivere bene il giorno
“Sono stanco, non ho riposato bene”. “Oggi sono nervoso, questa notte continuavo a svegliarmi”. A quasi tutti è capitato di trascorrere almeno una notte rigirandosi nel letto a contare le pecore. Purtroppo, i postumi di una notte in bianco non scompaiono al sorgere del sole e nemmeno restano impigliati tra le lenzuola, ma si trascinano con noi durante tutto il giorno. Le cause possono essere svariate, ma il risultato è uno solo: chi di notte non riesce a riposare in modo adeguato affronta le ore di veglia in modo peggiore e parte svantaggiato rispetto a chi, invece, ha dormito bene.
Un’immagine calzante per definire il problema è quella utilizzata dal filosofo Schopenhauer, secondo il quale “Il sonno è per l’uomo ciò che la carica è per l’orologio”. Senza ricarica, ci sentiamo stanchi e spossati, privati delle energie. Diventiamo nervosi e intrattabili, fatichiamo a ragionare con lucidità e vediamo tutto nero. Non a caso, nei casi peggiori di insonnia si arriva addirittura alla depressione.
Essere in buona salute significa anche riuscire a stabilire una giusta alternanza tra sonno e veglia: raggiungere l’armonia tra i due stati contribuisce al nostro benessere. Del resto, lo dice anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità: lo stato di salute non corrisponde solo al benessere fisico, ma anche a quello psichico. E in questo quadro il sonno ha un valore fondamentale: è un momento irrinunciabile in cui il corpo e la mente si rigenerano per poter ripartire, l’indomani, con una marcia in più.
Secondo alcuni studi, ben il 56% della popolazione ha problemi a dormire, in modo più o meno continuativo. Non esiste una quantità di ore valida per tutti per dormire bene: in generale, ci
vorrebbero due terzi di veglia per un terzo di sonno. Migliore è il contrasto tra i due stati, migliore sarà la qualità della vita. Già, perché non è sufficiente trascorrere del tempo a letto per dormire bene: bisogna che il riposo sia di qualità. Una sonno interrotto da continui risvegli o, al contrario, una veglia interrotta da continui sonnellini, non consente al corpo di riposare in modo adeguato.
Stabilito in modo chiaro e inequivocabile che dormire non è una perdita di tempo, ma un momento importante per rigenerarsi e affrontare meglio il giorno, bisogna fare in modo che le notti non si trasformino in incubo. Per fare sogni d’oro, insomma, occorre una certa preparazione.
Il supporto su cui si dorme è fondamentale. Se è inadeguato, troppo soffice o al contrario troppo rigido, la colonna vertebrale ne soffre causando problemi articolari alla schiena. Quando ci si risveglia ci si sente meno riposati e si avvertono dolori muovendosi. Per chi già soffre di problemi alla schiena o alla cervicale, il supporto non adatto non fa che acuire il problema.
Il “cuore” del problema è la colonna vertebrale, la nostra struttura portante. Una struttura complessa nel funzionamento e delicata, che deve essere trattata con strumenti adeguati per farci stare bene. Vediamo come funziona.
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