Le conseguenze non riguardano solo la persona che soffre di insonnia, ma anche tutta la società, sia per la mancata produttività sia per i costi assistenziali. Studi recenti hanno dimostrato che non riposare in modo adeguato comporta rischi seri per la salute. Dopo due notti senza sonno, la persona presenta sintomi chiari: sonnolenza diurna, irritabilità e tendenza alla depressione. Dopo la terza notte, si aggiungono anche allucinazioni, irritazioni degli occhi e delle palpebre, possibili tremori, sbalzi d’umore e stati di coscienza alterata. A lungo termine, le conseguenze peggiorano. Aumentano i rischi di infarto e la possibilità di soffrire di depressione. Nei pazienti depressi con insonnia non trattata si riscontra una probabilità 40 volte superiore di ricaduta rispetto ai pazienti non insonni.

A risentirne è anche la pressione arteriosa, che mentre si dorme si abbassa e poi risale. Chi dorme poco o si sveglia frequentemente ha sbalzi di pressione anormali, che aumentano il rischio di patologie cardiovascolari e possono portare all’ipertensione arteriosa.
La carenza di sonno influisce poi sul metabolismo dei carboidrati e sulle funzioni dell’apparato endocrino, portando a un invecchiamento precoce e a una riduzione delle difese immunitarie.
Nei casi estremi, la prolungata mancanza di sonno può portare alla morte. Ovviamente si tratta di situazioni esasperate, ma rese possibili da un generale indebolimento del sistema immunitario, che contribuisce all’insorgere di malattie e ne rallenta la guarigione.